SUSSURRO D’ACCIAIO. Il Sogno dell’Europa Gentile
SUSSURRO D’ACCIAIO. Il Sogno dell’Europa Gentile

SUSSURRO D’ACCIAIO. Il Sogno dell’Europa Gentile

Di Estetarmato

I. NOI SIAMO
Figli di Uomini Celesti
Generati dal Sole
Animati nel sangue
Dove pulsa la grazia
E si custodisce l’Ordine.
Abbiamo innalzato cattedrali che sfidano i millenni, plasmato Imperi che hanno dominato il mondo e oltrepassato i confini della terra e del mare. Abbiamo reso universali credi nati ai margini, fatto nascere mondi nuovi, trasceso il mito e inciso l’Eterno nei versi dell’Iliade, dell’Eneide e della Divina Commedia e delle nostre opere.
Deteniamo il Monopolio Assoluto della Bellezza.
Abbiamo retto il potere e poi vi abbiamo rinunciato. Non per viltà. Per nausea del dominio volgare, per l’altezza della nostra intelligenza, per quel distacco sovrano che solo chi guarda dritto all’essenza può permettersi.
Siamo usciti dalla storia volgare. Ma l’ora è tornata.
Abbiamo lasciato il potere a servi d’interessi stranieri.
Pronti a tutto per 7 monete di più.
E per 7 monete di meno lo rivogliamo indietro.
E non grideremo: l’urlo è dei deboli. Il nostro tono sarà basso, penetrante.
Come quello di un uomo strafatto di oppio.

II. NON CERCHIAMO PIÙ IL POTERE
Ma il potere cerca noi.
Chiunque voglia reggere il mondo, bussa ora alle nostre porte: Washington, Mosca, Pechino, Gerusalemme, La Mecca, i templi della grande finanza.Tutti vogliono l’approvazione dell’Europa nei loro sporchi affari.
Perché? Perché noi siamo il centro non dichiarato. Siamo la coscienza silente della Terra. Siamo il gesto che decide la scena senza recitare. Siamo la bellezza che, nella sua sola presenza, umilia ogni barbarie.

III. MA ATTENZIONE: NON SIAMO SOLO BELLEZZA
Siamo anche terrore.
Siamo le Crociate e il Sacro Romano Impero. Siamo il Colonialismo e il Diritto. Siamo i poeti e i carnefici. Siamo la penna e la spada, il diritto e la guerra.
Chi osa destarci — sappia:
Sbraniamo senza clamore. Divoriamo in silenzio, come si celebra un rito arcaico, pagano. Beviamo il sangue come si sorseggia un vino antico, sotto i cieli indifferenti degli Dèi.
E nel mentre fumiamo sigarette, perchè non ci fa paura più nemmeno il tumore.

IV. L’EUROPA ARCHEOFUTURISTA
Non più mercato di schiavi, ma civiltà organica, portatrice di un’anima imperitura.
Forte, non nel numero, ma nello spirito: sovrana, sobria, inesorabile.
Sana: che lavora, protegge, si moltiplica, studia, contempla e vive.
Gentile: per scelta, non per resa. Per nobiltà interiore, non per paura.
Feroce: se sfidata.
Tecnologica: ma la tecnica al servizio dello spirito.
Spirituale: ma uno spirito che sappia godere la materia, pur domandola.

V. I NOSTRI PRINCIPI
Consapevolezza prima d’innovazione.
Bellezza prima di velocità.
Azione prima di riposo.
Pensiero prima di azione.
Spirito prima di oro.
Tradizione come radice, non come catena.
Lavoro non come schiavitù ma come piacere.
Sacrificio, sì, ma collettivo.
Lavorare meno, lavorare tutti.
Creare di più, creare tutti.
Famiglia, destino, gerarchia.
Rifiuto dell’urgenza, del debito e della scadenza.
Rottura di dogmi relativi alla fusione di Uomo e Macchina.
Necessità assolutamente del superamento dell’attuale stadio umano.
Evoluzione come priorità.

VI. AL MONDO DICIAMO
Non vogliamo conquistare. Non più. Ma da oggi, non chiederemo ancora il permesso di esistere.
Siamo stanchi del senso di colpa.

VII. AGLI EUROPEI DICO
Basta piagnistei. Siate il volto severo e radioso dell’Aurora. Coltivate forza, sapere e stirpe. Create, educate, custodite. Smettete di odiare voi stessi. Perché solo amando la vostra essenza, il mondo tornerà a guardarvi dal basso.
E voi, falchi, tornerete a guardarlo dall’alto.

VIII. NOI VOGLIAMO UN UOMO NUOVO
E quando sarà pronto, non conquisterà con le armi. Gli basterà lo sguardo.