Domenica 26 maggio, presso la sede centrale dell’Aurora di Campello sul Clitunno (PG), si è tenuta la presentazione del romanzo I Superbi. Una donna fra amori e vendette dello scrittore Corrado Occhipinti Confalonieri. Con la moderazione a cura di Lorenzo Alfredo Angelaccio, responsabile editoriale dell’Aurora ed editor del romanzo, Corrado ci ha parlato della genesi dei Superbi, di alcuni retroscena nonché della storia della sua famiglia, tra i cui capostipiti rientra la figura di san Corrado Confalonieri, patrono di Noto, a cui è dedicato il suo precedente romanzo, La moglie del Santo.
Particolarmente interessanti sono state le risposte dell’autore a proposito di tematiche molto care a noi come la provincia e la Patria. Corrado ha individuato nella “provincia” italiana non solo un cardine dei luoghi del romanzo (ambientato principalmente a Piacenza, città che, adagiandosi lungo il Po, è sempre stata considerata “di confine”), bensì anche espressione più caratteristica di “italianità”, che nelle città più grandi tende invece a confondersi e a smarrirsi. Mentre, per quanto riguarda la Patria, Corrado ha illustrato come questa si manifesti sotto una duplice prospettiva: identificandosi da un lato con il concetto di “Italia”, divisa politicamente e assoggettata al dominio straniero ma comunque ben presente nella coscienza collettiva, appunto, degli italiani; dall’altro, identificandosi con la città e il territorio in cui si era nati, così che ognuno avesse una sua propria Patria “personale”.
Proprio per questo motivo il protagonista del romanzo Gianluigi Confalonieri, anch’esso avo dell’autore, si ritrova coinvolto nella congiura che costituisce l’episodio centrale del romanzo. Congiura rivolta contro il nuovo duca di Piacenza Pier Luigi Farnese, figlio di papa Paolo III, che con la sua tracotanza ha messo in discussione il potere e la libertà della nobiltà piacentina a cui Gianluigi appartiene insieme agli altri congiurati e alla moglie Elisabetta Scotti.
Quest’ultima risulta essere la vera protagonista del romanzo, la donna “fra amori e vendette” citata nel sottotitolo. Con la sua forza d’animo e i suoi modi al tempo stesso cortesi, infatti, riesce a destreggiarsi tra gli uomini che la circondano, “i superbi” citati invece nel titolo. Uomini che non si dividono in buoni e cattivi, ma in cui albergano luci e ombre, intenzioni e azioni più o meno buone. Personaggi “moralmente grigi”, come va di moda definirli oggi.
Un romanzo attento alla fedeltà storica ma che non rinuncia alla rielaborazione narrativa e romanzesca, in un perfetto connubio tra passato, presente e, perché no, futuro, che rispecchia in questo senso la visione Aurorale che abbiamo sempre portato avanti: piantare le nostre radici ben salde nel terreno del passato, ma proiettarci verso il futuro attraverso il cambiamento del nostro presente, del nostro “qui e ora”, attraverso una militanza attiva e costante, in spregio di difficoltà, dubbi e tentennamenti.