Avanguardie russe: forme e attualità
Avanguardie russe: forme e attualità

Avanguardie russe: forme e attualità

Incontro sulle avanguardie russe con l’artista Leonardo Crudi alla Libreria Aurora.

Quella delle avanguardie di inizio secolo e nello specifico quelle russe, che nacquero a cavallo delle due grandi rivoluzioni (1905-1917), è stata un’esperienza che ha stravolto il ruolo di arte e di artista, modificando incredibilmente anche il corso della cultura che seguì il loro contributo. Domenica 3 dicembre presso la Libreria Aurora a Spoleto, Umbria, si è tenuto un incontro sulla specificità delle avanguardie, ponendo attenzione sulle forme che le caratterizzano e soprattutto sulla loro attualità, con la presenza dell’artista Leonardo Crudi. Il dibattito è stato promosso dalla presenza di una sua opera, realizzata appunto per l’occasione, che è stata donata ed esposta in maniera permanente all’interno dei locali della Libreria. L’opera donata dall’artista è un omaggio al “CINEOCCHIO” tratto dal film di Dziga Vertov “L’uomo con la macchina da presa”.

 

L’opera di Crudi, così come tutta la sua produzione e il suoL'opera di Leonardo Crudi esposta alla Libreria Aurora stile di vita, sono sia un omaggio, sia una rivitalizzazione di correnti che vanno dal Futurismo al Costruttivismo fino a giungere al Suprematismo russo. Legandosi a questo, gli interventi di Yuri Di Benedetto -presidente dell’associazione culturale Aurora e responsabile regionale del Fronte della Gioventù Comunista- e di Leonardo Crudi sono stati un importante contributo dialettico mirato alla focalizzazione di un determinato tipo di arte, necessaria al nostro presente; un contributo ancora più importante perché oggetto di una partecipatissima platea, che ha accompagnato tutto l’evento. Crudi ha sostenuto, riprendendo e sintetizzando in un effetto provocatorio ed efficace, tre concetti solo apparentemente diversi tra loro: il Futurismo, il Suprematismo e il Costruttivismo. Il Futurismo è emerso dall’atteggiamento provocatorio nei confronti del pubblico, offrendo spiegazioni apparentemente senza costruzione teorica, volti a distruggere i preconcetti accademici e a provocare una reazione nel pubblico sfociata in un acceso dibattito. Il richiamo al Suprematismo è emerso nella dichiarazione della superiorità di un certo tipo di tecnica, “quella analogica” come forma e realizzazione, in correlazione con la consapevolezza che oggi l’avanguardia è possibile solo tramite l’utilizzo delle tecnologie fin quando sono utilizzate in una sperimentazione interna, parafrasando quindi Carmelo Bene,  il quale sosteneva che “L’Avanguardia smette di essere tale appena esce allo scoperto”. Si è dunque cercato di spiegare come l’artista moderno deve guardare a un’arte finalmente assecondata a una pura sensibilità plastica, etica ed estetica. In questo caso la pittura va oltre la rappresentazione estetica della realtà e diviene un percorso che riconduce, e allo stesso tempo guida, all’essenza dell’arte, ad un’arte necessaria. E dunque dall’Arte necessaria entriamo nell’ultima parte, quella del Costruttivismo, dove si fonde l’etica, la produzione artistica e l’azione con l’obiettivo finale di creare un’arte che abbia una funzione sociale e mobilitante. Si propone l’evoluzione dell’arte per esaltare le contraddizioni tra le classi sociali, in una contrapposizione tra il nuovo che avanza, la classe lavoratrice e il vecchio che cade, la borghesia, al fine di realizzare un confronto diretto e dialettico tra arte e rivoluzione. Si lavora alla nascita di un’arte socialmente utile, ispirata al concetto di struttura portante dell’intera società, un’idea formativa dell’architettura, della scultura e della pittura, destinata a ricostruire il paese su basi democratiche, superando i canoni borghesi della produzione artistica manieristica ottocentesca, celebrativa e rappresentativa. Un occhio attento può vedere nell’opera di Crudi un utilizzo fotografico della pittura, che risente del fenomeno costruttivista sul piano formale sia per le inquadrature, che per le prospettive che amplificano i tratti della realtà senza esserne pura didascalia, perfettamente in linea con l’intento iniziale di essere “arte diffusa”, senza scelte elitarie, e dunque con lo spirito proletario. ImportaIncontro con Leonardo Crudi alla Libreria Aurorante è stato il contributo di Di Benedetto che ha saputo spaziare dal concetto iniziale di arte e cultura, interpretato dall’associazione fino al ruolo pragmatico di cinghia di trasmissione, ponendo l’accento sulla necessità di collegamento tra la parte politica e il campo culturale e facendo emergere la figura dell’intellettuale organico in un processo di cambiamento della società nella sua interezza. Nella discussione emerge significativamente l’importanza di una certa produzione artistica in un momento storico come il nostro. La narrazione dominante crea l’universo della mercificazione, che sfrutta ovviamente tali canali per indurre nella cultura, nell’informazione e nell’arte un medium anestetico, ovvero un qualcosa che addormenta, che porta lontano da noi stessi, dai nostri problemi reali, dall’azione e dalla possibilità di un’alternativa.

Il medesimo meccanismo può tuttavia essere messo al servizio di un progetto “estetico”, ovvero di un progetto che riesca pedagogicamente, tramite una sintesi, a guidare in senso rivoluzionario la crescita di una coscienza. In quest’ottica l’arte esce dai musei e torna nelle strade a confrontarsi con la vita. Il conflitto degli adolescenti in cerca di mezzi per esprimere la loro interiorità con gli artisti sovvenzionati, con i critici collusi, non potrebbe essere più radicale. L’arte non è il contrario della vita. L’arte è la costruzione di un mondo nuovo. Così come ogni classe dominante crea la propria cultura attraverso la propria arte, il proletariato in lotta per la conquistIncontro con Leonardo Crudi sulle avanguardie russe alla Libreria Auroraa del potere ha bisogno della creazione di un ambiente culturale fortemente incentrato sulle ambizioni e la volontà della classe lavoratrice. Durante il periodo di costruzione della società socialista, che dimostra quindi un precedente e dunque una nuova possibilità di attualizzazione, l’arte e la politica hanno camminato insieme, cercando di formulare un processo di rottura con ciò che era l’espressione del potere borghese, per meglio esprimere l’appropriazione degli strumenti produttivi, e conseguentemente culturali, da parte della classe lavoratrice. E’ qui che il principio di avanguardia artistica e di avanguardia politica entrano in stretto legame. La concezione di essere avanguardia già di per sé richiama un impegno sociale che fino a quel momento era incarnato solo dalla politica; loro lo portano su un piano culturale, ma è integralmente legato a quello politico. Il Futurismo così come il Costruttivismo, il Suprematismo e gli altri movimenti di avanguardia, sono stati a vari livelli una rottura drastica rispetto all’arte borghese di ispirazione ottocentesca che ancora imperava nella Russia di inizio novecento. La loro lotta era indirizzata in ambito artistico contro il misticismo, contro la definizione passiva della natura, contro la pigrizia aristocratica e borghese, contro ogni atteggiamento sognante e lacrimoso, tutti aspetti di cui erano permeati gli ambienti culturali di quegli anni. A questo contrapponevano l’esaltazione della tecnica, della ricerca scientifica, delle innovazioni meccaniche, della volontà e del coraggio, ponendosi come arma per gli uomini forniti di queste qualità e poi, nel corso del loro sviluppo sociale, come arma culturale del proletariato. Pur essendo stati riflesso dell’epoca in cui nacquero la loro influenza e l’attualità del percorso artistico che disegnarono sono ancora oggi punto di riferimento ed ispirazione per la costruzione di un’arte materialista, “necessaria” -parafrasando Crudi- che si leghi cioè alla collettività e che possa essere utilizzata da tutta la popolazione divenendo opera d’arte di massa. Partiamo proprio da questa concezione culturale per dimostrare la praticabilità e la validità di queste idee, per abbattere il dominio della cultura annichilente dei nostri giorni, per riportare unità tra militanza politica e artistica.

Legandoci in questo senso a quanto detto fino ad ora, l’evento di domenica è stato il primo passo lungo la realizzazione di un progetto in cui l’Associazione Culturale Aurora si impegnerà nel coinvolgere artisti dotati di quel coraggio, di quella volontà necessari per uscire dalla propria individualità e per tornare tra le persone e mobilitarle, scuotendone le energie e la coscienza. Crediamo che con le nostre attività culturali possiamo incidere nell’odierno e dare un significato alle nostre vite per la costruzione di un domani migliore.